La Storia       Le Macchine       I Prototipi 

 Le Periferiche

Nel periodo di progettazione e realizzazione dei primi prototipi della famiglia 264, negli Stati Uniti furono regolamentati i livelli di irradiazione a radiofrequenza degli apparecchi elettronici con nuove leggi.
Gli ingegneri Commodore dovettoro prestatre maggiore attenzione al grado di schermatura della nuove macchine, portando anche all’adottare connettori idonei a tale scopo e che fino a quel momento non aveva utilizzato su nessuna macchina prodotta, per così ottenere la certificazione per la limitata emissione di radio frequenza. Certificazione essenziale per la nuova produzione.

In particolare furono modificate la schermatura interna e i connettori di porta cassette e joystick utilizzando un connettore mini-din schermato, pur mantenendone le caratteristiche elettriche compatibili con il precedente connettore adottato sui Vic-20 e C64. Per questo motivo, con un semplice ed economico adattatore, era possibile utilizzare anche le periferiche prodotte per le precedenti macchine, esclusione fatta per le periferiche che necessitavano l’utilizzavano il segnale analogico POT X e POT Y gestito direttamente dall’integrato chiamato SID presente solo nel C64.
I connettori per la porta seriale e l’uscita video, essendo già idonei al tipo di schermatura richiesta, non furono sostituiti e quindi permettevano di utilizzare tutte le periferiche già prodotte per C64 e Vic-20.
La porta espansione diversa da quella del C64, e l’architettura interna della macchina, portò alla produzione di cartucce dedicate e quasi esclusivamente prodotte da Commodore, ma purtroppo con pochissima scelta .
In questa famiglia di macchine pare che sia stata volutamente esclusa, anche se presente nei primi prototipi, la possibilità di utilizzare espansioni di memoria RAM esterne, lasciando dei pin del connettore porta espansione non collegati a particolari porte interne che avrebbero potuto disattivare la RAM primaria a favore  di quella su cartuccia esterna, scelta che ha avuto un ruolo fondamentalmente negativo anche nello sviluppo del software.

L’ utilizzo di espansioni di memoria sul C16 o C116 è possibile esclusivamente effettuando modifiche alla scheda madre.
Furono prodotti dalla Commodore le seguenti periferiche dedicate a questa famiglia: 
Joystick, Datassette, Stampanti, Floppy Drive, Monitor e Cartucce .

1341

1531

1551

Cartucce

MPS-803

DPS-1101

MCS-801

1801

CM-141

T-1341

Dovendo adottare nuove porte per il collegamento dei joystick , Commodore decise di realizare un dispositivo dedicato che fosse anche esteticamente diverso da quelli già prodotti fino a quel momento, con un design compatto e minimalista. Questo joystick molto semplice nella costruzione,  fu criticato da molti per la mancanza di forma ergonomica e affidabilità. Il movimento dell’asta del joystick faceva premere una cuffia in gomma con pad in grafite, corrispondenti alle quattro direzioni ortogonali, che chiudevano il contatto tra le corrispondenti piazzole dorate sul circuito stampato sottostante. Soluzione molto economica e comune per l’epoca in tutte quelle applicazioni non sottoposte a forte stress, quindi non proprio ideale per Joystick utilizzati per giocare a videogame.
Con il normale utilizzo , il deteriorarsi dei pad in grafite innescava un aumento di resistenza nel contatto impendo, di fatto, la rilevazione puntuale del movimento e molto spesso questi dispositivi non venivano più usati .
Prezzo di Listino in Italia nel 1984 : L.22.500

1531

Il 1531 è una unità di archiviazione e lettura dati su supporto magnetico, che utilizza le comuni audiocassette come supporto magnetico, largamente diffuso negli anni ’80 e quindi più economico per il mercato casalingo. Questo disposito ha un sistema di lettura e scrittura simile a quello utilizzato per il formato musicale, ma adattato per trattare esclusivamente segnali a livello logico per poi essere riconosciuti dalla macchina. Quando veniva premuto il tasto “Play” un segnale di massa veniva inviato ad un ingresso specifico interfacciato con la CPU del computer, che, a sua volta tramite un interruttore a transistor presente sul computer, azionava il motore per il trascinamento del nastro magnetico. La cassetta era quindi pronta per l’operazione di lettura o scrittura. Con questo sistema era possibile, anche, interrompere il movimento del nastro per permettere la lettura del titolo del programma che si stava caricando oppure, da un programma predisposto, permettere l’avanzamento o il riavvolgimento veloce del nastro, per un tempo preimpostato per arrivare  in una zona del nastro specifica, necessaria al programma stesso per funzionare, ad esempio per caricare quadri di un gioco o per spostarsi all’interno di un database. Era presente anche un contatore di giri posto al lato dello sportello della cassetta che permetteva di orientarsi sulla posizione dei programmi all’interno del nastro stesso. Identico al suo predecessore, il 1530 prodotto per C64 e Vic-20, differisce da questo oltre che dallo spinotto di connessione macchina in formato MINI-DIN schermato, anche per la sua colorazione identica alla serie 264 anche se in alcuni casi si trovano 1531 con scocca di colore bianca come 1530 ma con connettore, didascalia ed etichetta originale 1531. Prezzo di Listino in Italia nel 1984 : L.120.000

Documentazioni utili

Altri Schemi :

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1551

Originariamente noto come SFS481, il 1551 è un drive da 5.25″ a singola faccia da 170 KByte, appositamente concepito per la serie 264 di colore grigio antracite, simile al 1541 sia esteticamente che per la meccanica Mitsumi , ma con una sostanziale differenziava, si collegava al computer con connettore parallelo attraverso la porta espansione, arrivando a una velocità di scambio dati di 1kByte al secondo contro quella del 1541 con collegamento seriale di soli 300 Byte al secondo.I protocollo di scrittura dei drive 1541 e 1551 sono compatibili, cioè i dischi scritti con l’unità 1541 possono essere letti con il 1551 e viceversa. Questa unità floppy utilizza un processore MOS 6510T , una versione specializzata della CPU 6510 del C64 e impiegata solo sul 1551. L’ indirizzo della periferica è impostata di fabbrica con il n.8, è possibile impostare il numero di periferica 9 tranciando una pista o inserendo un selettore sul circuito stampato del connettore da alloggiare nella porta espansione. Nei piani di Commodore era prevista una speciale interfaccia per connettere questo Drive al C64 attraverlo la sua porta espansione, interfaccia che però non fu mai rilasciata sul mercato. A causa dell’elevato prezzo di vendita e la sua non compatibilità con il C64, ne furono vendute poche unità negli Stati Uniti, invece ne furono vendute molte in Germania abbiante alla vendita del Plus/4 a prezzo scontato.

Caratteristiche principali

Metodo di stampa: Stampa ad aghi (impact dot matrix)
Matrice di punti per carattere:   7 (altezza) x 6 (larghezza) punti
Stampa grafica: 7 (altezza) x 480 (larghezza) punti per riga
Velocità di lettura:  1 KByte al secondo
Tipo di connessione dati:     Parallelo su porta espansione solo per serie 264
DOS:  V2.6
Processore:   MOS 6510T usato soltanto su questa unità
Dimensione:    200 mm (larghezza) x 390 mm (profondità) x 90 mm (altezza)
Consumo energetico: massimo 30W 
Peso:  circa 2,5 Kg
Prezzo di Listino in Italia nel 1984: N.D.

Documentazioni utili

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MPS-803

Dato che la serie 264 era stata concepita fondamentalmente per uso ufficio, vennero prodotte alcune stampanti dedicate a questa serie, pur avendo la possibilità di usare anche le stampanti prodotte per C64 e Vic20. La MPS-803 è una stampante prodotta nel 1984 sia di colore beige abbinata al C64 che nel colore nero per la serie 264. Ha il sitema di stampa ad aghi, con set di caratteri in ROM composti da una matrice di 7×6 punti, può stampare anche in formato grafico, sia su supporto in formato A4 che su modulo continuo applicando il relativo trattore opzionale. Questa stampante può stampare in modalità bidirezionale permettendo una velocità di stampa di 60 caratteri al secondo. Di seguito la tabella che riassume le sue caratteristiche:

Metodo di stampa:  Stampa ad aghi (impact dot matrix)
Matrice di punti per carattere: 7 (altezza) x 6 (larghezza) punti
Stampa grafica: 7 (altezza) x 480 (larghezza) punti per riga
Dimensione carattere: 2,4 mm (altezza) x 2,2 mm (larghezza)
Dimensione del punto:   0,3 mm
Larghezza della riga di testo: 80 colonne
Velocità di stampa: 60 caratteri/secondo
Metodo di stampa: bidirezionale
Trasporto carta: A4, buste da lettera, modulo continuo con trattore
CPU: NEC uPD 7811G 10Mhz
RAM: 128 Byte
ROM: 4 Kbyte (Eprom 2732)
Consumo energetico: 8 W inattivo / 30W in stampa 
Peso:  circa 2 Kg
Prezzo di Listino in Italia nel 1984: L. 595.000

DPS-1101

La DPS-1101 è una stampante prodotta nel 1984 per Commodore dalla l’azienda JUKI, produttore di macchine automatiche per maglieria,  nel colore nero per la serie 264, ma può essere usata anche con il C64 perchè utilizza il classico protocollo di comunicazione seriale Commodore. Ha il sitema di stampa a margherita, con set di 100 caratteri fissi di alta qualità molto simile a quella di una macchina da scrivere, può stampare sia su supporto in formato A4 che su modulo continuo. Questa stampante può stampare in modalità bidirezionale permettendo una velocità di stampa di 18 caratteri al secondo, può stampare da 82 a 220 colonne per riga in modalità proportional spacing . Di seguito la tabella che riassume le sue caratteristiche

Metodo di stampa: Stampa a margherita (impact daisy wheel)
Caratteri margherita: 100
Stampa grafica: simulata utilizzando caratteri sovrapposti o punti
Dimensione carattere: 2,4 mm (altezza) x 2,2 mm (larghezza)
Larghezza della riga di testo: 82 a 220 colonne
Velocità di stampa: 18 caratteri/secondo
Metodo di stampa: bidirezionale
Trasporto carta: A4, buste da lettera, modulo continuo con trattore
Dimensioni: 520 mm (larghezza) x 362 mm (profondità) x 149 mm (altezza)
Consumo energetico: massimo 50W in stampa 
Peso:  circa 12,5 Kg
Prezzo di Listino in Italia nel 1984: L. 1.195.000

MCS-801

La MCS-801 è una stampante seriale a colori prodotta da Commodore nel 1984 per la serie 264.
Ha il sitema di stampa ad aghi, con set di caratteri in ROM composti da una matrice di 8×8 punti, può stampare anche in formato grafico, sia su supporto in formato A4 che su modulo continuo grazie al trattore integrato
Grazie al particolare nastro a 3 colori più il nero , questa stampante può effettuare stampe sfruttando anche la combinazione dei colori fondamentali fino ad arrivare a 6 colori più il nero, anche in modalità grafica. Questa stampante può stampare solo in modalità monodirezionale con una velocità di 38 caratteri al secondo. Di seguito la tabella che riassume le sue caratteristiche

Metodo di stampa:  Stampa ad aghi (impact dot matrix)
Matrice di punti per carattere: 8 (altezza) x 8 (larghezza) punti
Stampa grafica: 8 (altezza) x 640 (larghezza) punti per riga
Dimensione carattere: 2,39 mm (altezza) x 2,03 mm (larghezza)
Larghezza della riga di testo: 80 colonne
Velocità di stampa: 38 caratteri/secondo
Metodo di stampa: monodirezionale
Trasporto carta: A4, buste da lettera, modulo continuo con trattore
Dimensioni: 477,5 (larghezza) x 348,5 (profondità) x 141,8 (altezza)
Peso:  circa 5,2 Kg
Prezzo di Listino in Italia nel 1984: L. 995.000

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1801

Il 1801 è un monitor da 13″ prodotto da Commodore per la serie 264 con ingressi rca per segnali compositi, crominanza, luminanza e audio . I segni che lo contraddistinguono sono Il colore della parte frontale e la serigrafia a bande verticali colorate come sulla serie 264

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CM-141

Il CM-141 è un monitor da 13″ prodotto da Commodore per la serie 264 precedentemente al 1801, con ingressi rca per segnali compositi, crominanza, luminanza e audio . I segni che lo contraddistinguono sono Il colore della parte frontale , le due manopole frontali per volume e luminosità e la serigrafia a bande verticali colorate come la serie 264CM

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Francesco Gori