Bitretro

 Una visita nella storia della tecnologia

Nella bellissima Pavia è stato inaugurato un museo dedicato al retrocomputing, il Ctrl+Alt Museum: una macchina del tempo che ci trasporta dai primi anni del 1900 ai giorni nostri, percorrendo tutte le tappe salienti dell’evoluzione tecnologica inerenti alle macchine per il calcolo e la scrittura, partendo dai primi calcolatori elettromeccanici ed elettronici ed arrivando sino ai giorni nostri con la console PlayStation 5. 

Nato dall’iniziativa dell’associazione culturale comPVter, che ha lo scopo di promuovere e diffondere la cultura della storia della tecnologia, con il costante focus sulle tecnologie e le innovazioni emergenti. I volontari della comPVter in poco più di 10 anni, hanno raccolto più di 2000 macchine, riparate e sistemate per varie manifestazioni, poi raccolte in questo piccolo grande museo.

La collezione comprende computer digitali, macchine calcolatrici, periferiche, programmi, documenti storici, disegni tecnici e fotografie. Ctrl+Alt Museum nasce in una piccola officina meccanica, svuotata e risistemata per sfruttare ogni centimetro quadrato per non lasciarti respiro ed emozioni ad ogni passo.

Sviluppato su più piani, incontri prima le macchine da calcolo, quelle da scrivere ed una schiera di computer che hanno segnato la storia dell’informatica: campeggia in bella vista la mitica Olivetti Programma 101 (il computer è diventato “personal” anche grazie a noi Italiani, non dimentichiamolo!),

mentre al primo piano incontriamo i mitici computer a 8 bit, con le famiglie Commodore – Sinclair – Atari – MSX – Oric ecc (ci sono un sacco di macchine, per citarle tutte servirebbe una giornata), a pochi gradini più su c’è l’area console: NES – SNES – ATARI – SEGA – 3DO – una serie di macchine Pong – Commodore, ecc.

Mentre ti aggiri per il museo è un continuo: “Questo l’ho visto sulla rivista quando avevo 12 anni”, “Con questo ho scritto il mio primo programma”, “Su questo computer ho giocato alla migliore conversione di Tutankham”, “Guarda… con questo ho scritto la mia tesi”, “l’IBM che usava mio padre in azienda”, una meraviglia dopo l’altra.

Puoi vedere dal vivo molte macchine che da giovani vedevamo solo sulle riviste specializzate. Insomma c’è molto da vedere, tutto condensato in pochi metri quadrati, che ti fanno riaffiorare ricordi di gioventù.

Durante il viaggio nel tempo, c’è la possibilità di essere accompagnati dai preparatissimi volontari dell’Associazione comPVter, per poter approfondire argomenti o togliervi ogni dubbio sulle macchine che state ammirando.

Non sto a raccontare altro prima di annoiarvi e quindi vi invito a visitare il sito del museo

https://www.ctrlalt.museum/

nel quale avrete tutte le info necessarie per raggiungerlo e sbirciare tra la le macchine esposte, ma la vera emozione si ottiene se ci andrete di persona.

L’associazione Culturale BitRetro vi ringrazia e vi da appuntamento al prossimo articolo.

Queste e altre foto le potrete trovare nella home page, sezione Retroshow , Gallerie Fotografiche

 

Foto e testo : Marco Bergomi